World Social Work Day 2010
In preparazione della prossima Conferenza mondiale 2010 a Hong Kong, IFSW e le sue organizzazioni partner internazionali IASSW e ICSW incoraggiano le persone coinvolte nello sviluppo sociale di tutto il mondo per costruire l'agenda di azione per il prossimo decennio insieme.
L’ IFSW sta incoraggiando questi gruppi a prendere parte a discussioni on-line sul ruolo del servizio sociale.
I temi comuni del dibattito sono:
eliminare la povertà
invecchiamento e adulti più anziani
coinvolgimento dei consumatori e del lavoro sociale
Tutti possono influenzare la Nuova azione Agenda.Il processo democratico è appena iniziato! Noi, come operatori socili, educatori e persone coinvolte nello sviluppo sociale, possiamo fare la differenza!
Message from IFSW President David N Jones
Video message from the North American Region
Video message from the European Region
Giornata Mondiale del Servizio Sociale - LUMSA Santa Silvia di Palermo
World Social Work 2010 messaggio Università del Salento
World Social Work 2010 message from North America
COINVOLGIMENTO SERVIZIO UTENTE/FRUITORE e RETE DEI SERVIZI SOCIALI
Gli obiettivi e i valori del lavoro sociale
Il lavoro sociale è centrale nella questione del sostegno dei diritti delle persone, dell'empowerment, dell'autodeterminazione e dello sviluppo degli individui. Esso considera le persone in quanto individui, gruppi familiari e comunità per raggiungere gli obiettivi. Il lavoro sociale è centrato su valori di uguaglianza, sui diritti umani, della giustizia sociale e della democrazia.
Lo sviluppo delle organizzazioni di utenti dei servizi
Negli ultimi anni ha avuto luogo a livello internazionale un importante sviluppo, questa crescita offre ai servizi sociali l'opportunità di promuovere obiettivi concordati a livello internazionale, così come valori e principi. Questo sviluppo ha avuto luogo in entrambe le società, sia tradizionali che nella maggior parte del mondo industrializzato, con variazioni locali nella natura, nel grado e nel ritmo con cui questo fenomeno si è sviluppato. Con sviluppo si intende l'emergere di movimenti e organizzazioni di utenti e di servizi stessi.
Obiettivi condivisi del lavoro sociale
Il più noto esempio e anche il più visibile di un movimento di utenti del servizio sociale è il movimento internazionale di persone disabili, che ha coniato la frase, "nulla su di noi senza di noi". Tuttavia, tali movimenti e organizzazioni sono state sviluppate da una gamma molto ampia di utenti del servizio sociale. Questo include anche gli utenti del servizio di salute mentale, le persone anziane, persone con difficoltà di apprendimento, persone con esperienza di povertà, persone con l'HIV / AIDS e le persone che hanno avuto problemi legati alla droga. Gli utenti del servizio si sono riuniti nelle rispettive organizzazioni e reti, per garantire loro i diritti umani e civili e aumentare il loro coinvolgimento nei servizi che possono riguardarli. Questo coincide e contribuisce all'avanzamento degli obiettivi e dell'interessere del lavoro sociale che lavorano con essi come definito dalla Federazione Internazionale degli Assistenti Sociali. Questi obiettivi sono definiti sulla base di ideali umanitari e democratici al fine di:
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Tali obiettivi e valori sono più realistici se il lavoro sociale comprende l'impegno attivo degli utenti del servizio. Le loro organizzazioni e i movimenti sottolineano l'importanza e la fattibilità di promuovere le stesse impegnando più attivamente gli utenti nel processo del lavoro sociale e nelle sue finalità. Diventa così possibile per gli operatori sociali lavorare veramente 'con' gli utenti dei servizi piuttosto che fare le cose 'per' gli utenti. Ciò coincide con la definizione dell’IFSW di lavoro sociale che si riferisce alla libertà delle persone e alla possibilità di alleviare le difficoltà materiali per coloro che vivono una situazione di svantaggio. Gli obiettivi dei movimenti degli utenti sono: portare avanti il cambiamento sociale, sostenere l’”empowerment”degli utenti del servizio e rafforzare gli obiettivi fondamentali del servizio sociale. Ciò fornisce una valida base per la costruzione di alleanze tra gli utenti del servizio sociale e le organizzazioni che portano al rafforzamento di entrambi.
Il coinvolgimento degli utenti è dunque una preoccupazione centrale delle organizzazioni e dei movimenti e aiuta anche a rendere reali i valori di partecipazione e gli impegni internazionali del lavoro sociale. Attraverso il coinvolgimento degli utenti il lavoro sociale può raggiungere i suoi obiettivi e valori più efficacemente.
Tipo di partecipazione degli utenti, significato del coinvolgimento
Non c'è un significato per definire l'utente del servizio e il suo effettivo coinvolgimento. Si possono avere significati diversi per i diversi gruppi, in tempi diversi e in diversi paesi. In alcuni casi si parla piuttosto di gruppi di auto-aiuto e organizzazioni di aiuto reciproco piuttosto che solo movimenti di utenti del servizio sociale. Termini come partnership, impegno e partecipazione possono essere utilizzati in alternativa al termine “coinvolgimento”. Tale partecipazione degli utenti può significare una vasta gamma di cose:
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Tutti questi significati possono essere utili. Coinvolgere gli utenti dei servizi e le loro organizzazioni può aiutare le persone a risolvere i problemi che devono affrontare. Si può consentire loro di acquisire nuove competenze, una maggiore fiducia in se stessi e anche una migliore comprensione di se stessi. In questo modo si può offrire una forma di auto-aiuto che si collega con gli obiettivi positivi del lavoro sociale. Gli utenti dei servizi hanno posto l'accento sullo sviluppo di strategie sociali per comprendere e soddisfare i loro diritti e bisogni, come il "modello sociale della disabilità". Ciò riflette e rafforza l'approccio sociale e olistico di lavoro sociale internazionale. Spesso tale partecipazione è particolarmente sviluppata nel lavoro sociale, basato e orientato alle comunità, e può rivelarsi molto utile anche nel lavoro con gli individui e le famiglie.
Questioni etiche sulla partecipazione
Il coinvolgimento degli utenti può sollevare problemi etici. Per quanto molte persone ritengano di particolare valore la possibilità di partecipare attivamente a quanto accade loro, sia a livello individuale che, talvolta, ad un livello più ampio - collettivo, questo dovrebbe sempre essere una scelta libera e sentita piuttosto che una richiesta percepita come dovuta. È importante anche per le persone pensare che esprimendo il loro parere, questo non avrà alcun effetto negativo per loro (ad esempio critiche rivolte al servizio ricevuto). Quando si chiede un’opinione è importante venga detto anche cosa è successo una volta che se n’è venuti a conoscenza. Forse un aspetto ancora più importante è che tutti possano avere la possibilità di essere coinvolti, alle stesse condizioni, il più possibile. Per rendere possibile questo è necessario che molti utenti dei servizi vengano sostenuti. Per esempio, persone con difficoltà di comunicazione, avranno bisogno di sostegno per comunicare efficacemente; persone con disabilità fisiche avrnno bisogno di facilità di accesso e di sostegno, gruppi culturali e minoranze etniche avranno probabilmente necessità di essere coinvolti in un modo a loro vicino e per loro positivo.
Focus per il coinvolgimento degli utenti dei servizi
Nei vari paesi e in misura diversa, gli utenti e il loro coinvolgimento si è evoluto ed è stato importante in particolare per:
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Accanto agli operatori del sociale, gli utenti dei servizi sono stati così in grado di aggiungere gli elementi di base del lavoro sociale attraverso lo sviluppo della 'conoscenza' dell’utente ', che aiuta a comprendere ciò che è auspicabile migliorare nel lavoro sociale e di ciò di cui necessitano gli utenti del servizio.
Questioni aperte per la discussione al fine di costruire l'agenda per la Conferenza
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Tali domande forniscono una base utile per portare avanti la discussione sugli utenti dei servizi, il loro coinvolgimento e sul lavoro sociale che riconosce le differenze locali e i diversi livelli di conoscenza.
La povertà è "una condizione umana caratterizzata dalla privazione prolungata o cronica delle risorse, capacità, scelte, sicurezza necessarie per il godimento di un adeguato standard di vita e di altri diritti civili, culturali, economici, politici e sociali”.
Il lavoro sociale si è sempre preoccupato di rispondere alle esigenze dei singoli e delle comunità che vivono di grave svantaggio e che vivono in condizioni di povertà relativa o assoluta.
L'eliminazione della povertà è riconosciuta come uno dei compiti più importanti per la comunità mondiale. Circa 1,4 miliardi di persone - un quarto del mondo in via di sviluppo – vive in condizioni di miseria con meno di US $ 1,25 al giorno. La povertà è un concetto centrale nello sviluppo del lavoro sociale: la causa di fondo di tutta una serie di problemi che i professionisti del sociale devono affrontare ogni giorno.
Lavorare su più livelli diventa una priorità: locale, nazionale, globale.
A livello locale, gli assistenti sociali sono coinvolti per alleviare le sofferenze di quegli individui maggiormente colpiti.
A livello nazionale, si sono impegnati a influenzare la politica e le politiche sociali.
A livello globale, IFSW e le organizzazioni partner si sono impegnati, su una discussione comune, rispetto a politiche e strategie idonee ad eliminare tale condizione.
La comunità internazionale ha proclamato il secondo Decennio delle Nazioni Unite per l'eliminazione della povertà(2008-2017).
Alla Conferenza Mondiale di Hong Kong 2010 l’obiettivo sarà quello di costruire l’agenda sociale per il prossimo decennio - e uno dei temi sarà probabilmente dire ancora una volta ciò che gli assistenti sociali possono contribuire a creare per un mondo senza povertà.
L'obiettivo è ambizioso. Abbiamo bisogno di pensare in anticipo su alcune questioni chiave.
A tal fine sono stati individuati cinque settori: politica, pratica, priorità, fornitura di servizi e partecipazione dal punto di vista del lavoro sociale.
Gli interrogativi comuni saranno:
POLITICHE
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PRATICHE
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PRIORITA’
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SERVIZI
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PARTECIPAZIONE
- Com’ è il concetto di partecipazione popolare a tutti i livelli compresi i poveri nello sviluppo di programmi e servizi?
ANZIANI E INVECCHIAMENTO
"Invecchiamento e integrazione nei programmi globali è essenziale. Compiere uno sforzo concertato necessario per spostare verso un approccio ampio ed equo per l'integrazione politica. Il compito è di collegare l'invecchiamento ad altri framework per lo sviluppo sociale ed economico e dei diritti umani ... E' essenziale riconoscere la capacità delle persone anziane di contribuire alla società di prendere l'iniziativa, non solo nel loro miglioramento, ma anche in quello della società nel suo insieme"
(Para. 15 of the UN Madrid International Plan of Action on Ageing)
Gli assistenti sociali possono avere un ruolo importante nella realizzazione dell'inserimento delle persone anziane nei processi decisionali. Tuttavia, il principio di autodeterminazione rischia di essere perso, poiché gli adulti più anziani si trovano di fronte a un rischio di emarginazione, di abusi e di trascuratezza da parte della società.
Si trovano quindi ad essere considerati come gruppi particolarmente vulnerabili a causa di pregiudizi culturali ed istituzionali, come lo sono le donne, le persone con disabilità e coloro che non appartengono alla razza o alla maggioranza del gruppo etnico di una data società.
Inoltre, gli anziani in cerca di sostegno per mantenere l'indipendenza e la qualità della vita, incontrano spesso una carenza di servizi sociali, soprattutto nelle zone rurali e periferiche, o di servizi che sono di qualità scadente. Un ambiente di sostegno è essenziale per mantenere la qualità dei servizi per gli anziani.
Il concetto di salute mentale include uno stato di benessere in cui l'individuo diventa consapevole della sua capacità e in grado di affrontare i fattori di stress della vita quotidiana.
Esso comprende non solo l’aspetto psicologico ed emotivo ma anche quegli interventi di assistenza riguardanti il reinserimento sociale, poiché la salute è definita sia in termini di dimensioni fisiche che psichiche.
Il concetto di salute mentale include uno stato di benessere in cui l'individuo diventa consapevole della sua capacità e in grado di affrontare i fattori di stress della vita quotidiana. La prospettiva è quella di una "salute" che rispetti anche il concetto di salute comportamentale che concettualizza il rapporto reciproco tra la salute umana e il comportamento fisico. I progressi in campo medico hanno prodotto un miglioramento dello stato di salute.
Tutto ciò accresce la piena partecipazione degli anziani all’interno della società. Tale progresso deve essere accompagnato dall’eliminazione della povertà e da politiche volte a garantire una vita più soddisfacente per le persone anziane.
La Conferenza Mondiale di Hong Kong offre l'opportunità di riflettere sul ruolo che gli assistenti sociali possono avere nel sostenere una qualità della vita dignitosa per tutte le persone anziane, riflettendo sul ruolo degli operatori sociali e promuovendo l'interazione tra le generazioni, la convivenza e il sostegno.
Come il lavoro sociale può influenzare lo sviluppo di politiche verso una società più inclusiva?
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- L'ambiente professionale dell'assistenza sociale come reagisce di fronte alle differenze di trattamenti medici e procedure sanitarie per gli anziani nelle varie realtà a livello mondiale?
- Quale è il contributo del Network Sociale per rafforzare e diffondere la cultura della salute come un insieme multi-dimensionale che comprende lo stato di benessere fisico, mentale e comportamentale e nel fornire assistenza sociale per le fasce anziane?
Argomento: LA VOCE DEGLI STUDENTI DI SERVIZIO SOCIALE
Data: 19.12.2010
Autore: “Fare dei diritti umani una realtà : l’agenda del Servizio Sociale”
Oggetto: Studenti del corso di Laurea di Servizio Sociale, Asti, facilitato dalle tutor A.S. Miranda Prosio e Adriana Platone
1.DIRITTO ALL’INFORMAZIONE E ALLA PARTECIPAZIONE
E’ fondamentale che il cittadino sia correttamente informato sui propri diritti e responsabilizzato in merito al riconoscimento delle proprie competenze al fine di poter realizzare il processo di partecipazione attiva.
E’ compito e dovere del professionista favorire tale processo informativo e porre al centro dell’intervento professionale il cittadino-utente, titolare di diritti esigibili.
2. VALORIZZAZIONE del DIRITTO di CITTADINANZA
Si considera diritto di cittadinanza :
• Il lavoro come diritto di accesso per tutti i cittadini, senza distinzione, e risorsa fondamentale per assicurare un’ esistenza libera e dignitosa
• La salute
• L’ eguaglianza e la non discriminazione delle persone migranti nella vita sociale a favore di una maggiore integrazione
• Il rispetto dei fondamentali diritti della persona all’interno delle carceri e il diritto del reinserimento sociale degli ex detenuti
3. VALORIZZAZZIONE del Servizio Sociale attraverso:
• una più equa proporzione tra il numero di Assistenti Sociali e il totale della popolazione di un territorio
• una maggiore conoscenza e applicazione nell’attività professiona-le del Codice Deontologico
• l’impegno dei professionisti per favorire e facilitare l’accesso al mondo del lavoro dei neolaureati all’interno dei servizi
• un maggior impegno da parte delle comunità scientifico-professionale a dare visibilità alle funzioni ed ai risultati raggiunti
4. DIRITTO del cittadino-utente ad essere riconosciuto come PERSONA
Il cittadino- utente ha il diritto di essere considerato come persona e non come portatore di bisogno; ha il diritto di essere riconosciuto come persona con il suo vissuto, le sue risorse e sue abilità.
E’ dovere del professionista non rispondere solo al bisogno ma riconoscere e rendere partecipe il cittadino nel suo processo di cambiamento e nella sua progettualità rispettandone anche le sue aspettative.
Data: 19.12.2010
Autore: L'agenda del Servizio Sociale
Oggetto: Studenti del corso di Metodologia del Servizio Sociale (C.so Avanzato), corso di Laurea Magistrale MOSS - Università di Trento
1. Le attenzioni del Servizio Sociale in quanto istituzione
- revisione e aggiornamento della normativa di riferimento (in particolare legge 328/00);
-sensibilizzazione e informazione dei cittadini rispetto al ruolo del S. Sociale e alla figura dell’Assistente Sociale;
-potenziamento delle attività di prevenzione;
-potenziamento del lavoro di rete;
-potenziamento del lavoro integrato tra sociale e sanitario, con stesura di linee guida;
-regolamentazione e chiarificazione dei rapporti con l’ambito della Giustizia;
-potenziamento delle attività di formazione (professionale e personale) e della supervisione, con particolare attenzione al raccordo tra teoria e pratica, alla conoscenza dei diversi settori di intervento (normativa di riferimento, gestione concreta dei casi, ecc.) e alla interdisciplinarietà (ci si riferisce, in particolare, all’esigenza di lavorare con psicologi, educatori, ecc., e alla necessità di condividere con essi linguaggi e strumenti di lavoro);
-supporto all’inserimento lavorativo degli Assistenti sociali;
-maggiore attenzione al tema dell’immigrazione e relativo collegamento con la formazione degli operatori;
-chiarimento del ruolo che l’A. Sociale assume nel terzo settore.
2.Le attenzioni dell’Assistente sociale chiamato a gestire quotidianamente i casi
-lavoro congiunto Università-Ordine Professionale sulla motivazione degli Assistenti sociali, con introduzione di criteri di selezione più rigidi di quelli attuali;
-acquisizione di nuove competenze, ancorate all’evoluzione dei bisogni, ai mandati della professione e ai modelli teorici;
-rafforzamento della conoscenza delle professioni con cui l’A. sociale è chiamato a collaborare;
-rafforzamento della collaborazione con la comunità e attento utilizzo delle risorse informali; promozione della partecipazione dei cittadini-utenti;
-sviluppo di ambiti di lavoro che non si focalizzino solo sul case work.
3.Le attenzioni dell’Assistente sociale chiamato a programmare e organizzare i servizi sociali
-necessità di conoscere il territorio nel quale il professionista opera e di creare reti di relazioni – importanza della ricerca sociale e delle attività comunitarie;
-promozione delle capacità comunicazionali, relazionali e di negoziazione dei professionisti, nonché delle abilità amministrative e organizzative;
-predisposizione alla pianificazione e alla progettazione congiunta e multidisci-plinare;
-aggiornamento continuo sia in tema di conoscenza dei bisogni, sia di normativa vigente;
-svolgimento del ruolo dirigenziale con semplicità e chiarezza, evitando di snaturare la professione; attribuire il giusto peso a tutte le persone con cui si collabora: operatori, utenti, familiari degli stessi;
-promozione delle attività di valutazione, al fine di poter sviluppare la riflessività e incidere sulle politiche sociali.
Data: 19.12.2010
Autore: SW DAY
Oggetto: Università degli Studi Roma 3
UNIVERSITA’ DEGLI STUDI ROMA 3
RIFLESSIONI SULLA GIORNATA MONDIALE DEL LAVORO SOCIALE
Traendo spunto dai temi individuati per la giornata mondiale del lavoro sociale un gruppo di studenti dei Corsi di Laurea triennale e Magistrale in Servizio Sociale (SERSS) frequentanti il Corso di Metodi e Tecniche del Servizio Sociale I ed il Laboratorio professionalizzante “Recenti sviluppi nella normativa di settore” (docenti Bartolomei e Giuli) ha riflettuto sulla base delle esperienze personali, dei percorsi formativi nei quali sono impegnati e della sensibilità propria di chi si prepara a svolgere la professione di assistente sociale.
Si riporta la sintesi dei pensieri espressi nei lavori di gruppo.
RUOLO E RESPONSABILITA’ DELLA SOCIETA’ CIVILE
Un primo elemento di riflessione condiviso ha riguardato gli atteggiamenti – spesso contrastanti - del cittadino di fronte al disagio sociale (vissuto da molti), e ai fenomeni di marginalità ed esclusione : la sensazione di impotenza, il misconoscimento dei fenomeni, la preoccupazione per la propria sicurezza. Le riflessioni hanno sottolineato “la necessità di una azione concreta da parte della società”, ma anche la responsabilità dei mezzi di comunicazione di massa: “essi possono ingenerare nelle persone opinioni e giudizi molto lontani dalla verità; si pensi ad esempio al fenomeno degli zingari, del quale si parla solo dal punto di vista della sicurezza”, trascurando altri aspetti riguardanti la loro cultura e la loro storia, che potrebbero favorire una migliore integrazione delle popolazioni straniere immigrate.
E’ importante quindi “per responsabilizzare i cittadini valorizzare il ruolo della comunicazione e dell’informazione; essa dovrebbe:
- evidenziare che i problemi e le difficoltà dell’Altro possono e devono essere condivisi;
- porre un accento particolare sugli interventi che il cittadino può adottare in una data situazione di disagio con la quale viene in contatto, in nome della responsabilità sociale nei confronti delle persone che vivono in condizioni di svantaggio”
“Il diverso (immigrato, rom, senza tetto) viene visto con sospetto e stigmatizzato”. Al contrario una maggiore solidarietà tra cittadini “probabilmente, permetterebbe un miglioramento delle sue relazioni, favorendo così il suo reinserimento sociale”
“E’ responsabilità del cittadino, quindi, partecipare attivamente all’ interno del territorio in cui vive, denunciare situazioni difficili, rispettare le norme e tutti gli individui, senza alcuna distinzione di razza, etnia, cultura” RUOLO E RESPONSAILITA’ DELL’OPERATORE
Il ruolo dell’operatore comporta maggiori responsabilità: egli riveste un ruolo intermedio tra il semplice cittadino e le istituzioni. La formazione degli operatori e dei professionisti ha perciò un compito estremamente importante.
E’ responsabilità dell’operatore:
- Accogliere e farsi carico delle richieste d’aiuto
- Possedere una buona conoscenza del territorio e delle sue risorse
- Essere consapevole del proprio ruolo
- Rispettare il singolo, il gruppo, la comunità, in rapporto e in risposta alla domanda dell’utente
- Collaborare all’interno dell’équipe e delle istituzioni
- Considerare l’individuo come soggetto autonomo, dotato d’intelligenza e razionalità e in grado di autodeterminarsi
- Non ridursi a semplice “erogatore di prestazioni”, ma orientare azioni preventive e riparative, finalizzate ad aiutare il cittadino ad esercitare i propri diritti
- Essere attento ai bisogni dei cittadini che si evolvono, si
modificano e divengono sempre più complessi.
RUOLO E RESPONSABILITA’ DELLE ISTITUZIONI E DEL III SETTORE
Determinante da parte delle istituzioni è un uso adeguato delle risorse, in particolar modo quelle economiche senza le quali non è possibile alcun intervento efficace.
Se il sistema politico ed economico produce povertà, disuguaglianze, violenza, l’azione dei professionisti, anche se competenti, sarà debole, poco incisiva ed effimera se non supportata da organizzazioni idonee a garantire risposte efficaci e costanti.
La rete dei servizi deve:
- garantire ai cittadini condizioni di benessere
- soddisfare i bisogni primari e secondari
- verificare e promuovere il buon funzionamento dei servizi pubblici
- attivare le risorse specifiche rispetto ai problemi, ai bisogni e ai cambiamenti sociali
- realizzare programmi specifici, a breve e medio termine
La responsabilità del terzo settore, espressione della società civile, verso il singolo e verso la comunità, è di:
- lavorare in sinergia con le istituzioni per migliorare la
qualità di vita del singolo e della comunità
- far conoscere i servizi attraverso una capillare opera di informazione
- integrare l’offerta del servizio pubblico
- reperire finanziamenti e fondi per la realizzazione di progetti e servizi mirati al soddisfacimento dei bisogni
Data: 19.12.2010
Autore: "Making human rights real: the social work agenda"
Oggetto: gruppo di studenti del corso di Metodi e tecniche del servizio sociale III - Corso di laurea in Scienze del servizio sociale - Università degli studi di Trieste
- DIRITTO ALL'APPARTENZA E ALLA PARTECIPAZIONE SOCIALE
- DIRITTO DI SCELTA SULLA PROPRIA VITA (AUTODETERMINAZIONE) (es. testamento biologico, scelta del proprio luogo di vita per le persone anziane, ecc)
Data: 19.12.2010
Autore: Lottiamo per la valorizzazione dei diritti umani- Agenda del Servizio Sociale
Oggetto: Corso di Laurea in Scienze del Servizio Sociale no-profit Lumsa-Santa Silvia Palermo
La realizzazione di tale lavoro è frutto di un iter metodologico, composto dalle seguenti fasi:
- fase conoscitiva-informativa della giornata internazionale del Social Work a cura del prof. Fabio Feliciello e del tutor dott.ssa Marisa Sollima;
- raccolta delle idee attraverso la divisione in gruppi;
- elaborazione dei diversi campi d’intervento da porre al centro dell’attenzione;
- interpretazione,integrazione e sintesi delle diverse opinioni attraverso il supporto informatico visitando il sito dell’IFSW;
- presentazione del lavoro prodotto e dibattito in assemblea con il supporto di un video realizzato da una studentessa del Corso di Laurea Specialistica in Programmazione e Gestione delle Politiche e dei Servizi Sociali.
Tra le attenzioni del lavoro sociale per i prossimi anni abbiamo messo in agenda:
1.Re-distribuzione equa delle risorse nel mondo; sviluppo sostenibile:
"Cercare di investire nelle risorse umane e materiali dei paesi in via di sviluppo per favorire la loro autonomia dai paesi occidentali.
Incrementare il processo di industrializzazione promuovendo le risorse sostenibili, grazie ai contributi e agli investimenti dei Paesi maggiormente sviluppati e valorizzare le risorse locali."
2. Promuvovere l'occupazione:
"Rendere effettivo il Diritto al lavoro come piena realizzazione dell'uomo, rimuovendo gli ostacoli di ordine economico e sociale che impediscono l'uguaglianza tra i popoli"
3. Valorizzazione delle politiche di integrazione: potenziare la relazione tra le differenti culture e religioni:
"Cercare di abbattere il muro del pregiudizio da sempre esistente tra ledifferenti culture, guardando al di là degli stereotipi che portano ad una apparente tolleranza anche rispetto ai diversi culti religiosi.
Integrazione non vuol dire semplicemente accettare, ma accogliere e rispettare chi ha un credo diverso dal nostro."
4. Tutelare il Diritto alla Salute:
"La Carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, stabilisce che il Diritto alla Salute è fondamentale per ogni individuo, e deve essere tutelato contro tutti gli elementi nocivi ambientali o a causa di terzi, che possono in qualche modo ostacolarne il godimento. Si auspica che ciò venga riconosciuto non solo a livello europeo ma anche a livello mondiale."
5. Tutelare i Diritti dell'infanzia:
"Ogni minore ha diritto di crescere, essere educato, amato e sostenuto all’interno di un nucleo familiare idoneo alle proprie esigenze.
Tale diritto è fondamentale per lo sviluppo psico-fisico di ogni bambino;
Per questa ragione il diritto del minore ad avere una famiglia, dovrebbe essere considerato da tutti i paesi “il diritto per antonomasia."
6. Sviluppo pari opportunità e promozione del ruolo della donna nelle diverse società:
Nell’analizzare la condizione delle donne oggi abbiamo messo in evidenza i seguenti aspetti:
- parità della donna sul mercato del lavoro e l’uguale indipendenza economica e sociale;
- parità dei processi decisionali tra l'uomo e la donna sia in ambito familiare che sociale
- dignità e l’integrità delle donne ponendo fine alla violenza;
- tutela della maternità.
Data: 19.12.2010
Autore: “Fare dei diritti umani una realtà : l’agenda del Servizio Sociale”
Oggetto: del III anno del Corso di Laurea in Servizio Soc iale (Interfacoltà) CLaSS della Sapienza di Roma
Inizialmente le professoresse Favali e Cremasco ci hanno spiegato qual è il progetto proposto dall’International Federation of Social Workers (IFSW) e noi classe del 3° anno del Corso di Laurea in Servizio Sociale (C.La.S.S.) della Sapienza di Roma abbiamo deciso di aderire. Ci sono stati presentati i tre argomenti scelti dalla Federazione su cui eravamo invitati a riflettere per poter stilare un’ “Agenda” di priorità sociali. Le problematiche su cui ci siamo confrontati sono state: la povertà, gli anziani e i gruppi di mutuo-aiuto.
Dopo un’analisi del materiale fornito abbiamo deciso di affrontare la problematica della povertà ponendo particolare attenzione anche sui minori. La nostra decisione è stata questa perché riteniamo che la povertà sia una problematica imminente e sulla quale bisogna intervenire per assicurare non solo il benessere dell’intera società come gruppo, ma anche per il benessere del singolo individuo.
Nell’affrontare tale problematica riteniamo sia necessario porre l’attenzione sulla persona e sul benessere del singolo per raggiungere il benessere collettivo e per affrontare le disuguaglianze sociali. Inoltre per proporre interventi sociali realmente efficaci è necessario pensare al Welfare non come un costo, ma come un fattore di sviluppo per l’intera società.
L’accento va posto sulle definizioni di povertà assoluta e povertà relativa: è in condizione di povertà assoluta chiunque abbia un reddito inferiore a 2 dollari al giorno, e tale concetto è il medesimo in qualsiasi paese. Invece quando si parla di povertà relativa, ci si riferisce a una condizione di deprivazione inserita all'interno di una vasta rete di relazioni sociali, cioè di disuguaglianze che caratterizzano una data società in un dato momento.
L'idea di base di questa povertà è che la condizione del povero dipenda non soltanto dal reddito individuale (come nel caso della povertà assoluta), ma dal contesto nel quale il reddito viene percepito. Infatti per il calcolo di questa povertà è necessario riferirsi al reddito individuale che a sua volta deve essere confrontato con quello della comunità a cui appartiene.
Quindi si definisce povero in senso relativo quell'individuo il cui reddito è inferiore rispetto al 50% del reddito individuale medio della comunità di riferimento. In questo modo la metà del reddito ricavato individua quella che è la linea di povertà relativa.
Pertanto la linea della povertà relativa non corrisponde a un valore costante, ma varia da contesto a contesto. Infatti con il termine relatività ci si riferisce ad un contesto che è insieme geografico, storico e socio-culturale e che riguarda contemporaneamente l'insieme delle risorse disponibili di una data società e gli stili di vita che in essa vengono attuati.
Negli ultimi dieci anni si evince che il numero delle persone in condizioni di povertà assoluta è diminuito, mentre è aumentato il numero delle persone in condizione di povertà relativa.
Le priorità che abbiamo individuato, in quanto principali bisogni sono:
accesso all’abitazione: il bisogno di un alloggio adeguato viene citato in numerosi trattati internazionali sui diritti umani, incluso l’articolo 25 della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani;
politiche del lavoro e politiche della formazione al lavoro: perché “a chi ha fame piuttosto che dare il pesce è meglio insegnare a pescare”;
povertà minorile, argomento legato ai diritti dell’infanzia;
integrazione dell’immigrazione, individuando gli stranieri come risorsa economica;
tutela della non autosufficienza (disabili, invalidi, anziani);
misure a sostegno del reddito;
sostegno alla maternità.
Abbiamo poi spostato l’attenzione sulle problematiche che non permettono o quantomeno rendono difficile fornire un’adeguata risposta:
problema del finanziamento: i LIVEAS non sono presenti nella finanziaria statale. Questa mancanza rende difficile il discorso del Federalismo, che sarebbe una risorsa se ci fosse omogeneizzazione e una buona gestione delle risorse;
risposte strutturali (riguardo proprio a strutture fisiche migliori e adeguate) e cambiamenti radicali, perché il problema va risolto alla radice, altrimenti continuando a cercare di porre rimedio alle conseguenze le cause continueranno ad avere i loro effetti, quindi:
qualificazione e monitoraggio delle risorse, perché soprattutto in una professione come la nostra, è errato pensare/dire/comportarsi come se le risorse non ci fossero. Ci è stato insegnato che ci sono, ma bisogna trovarle, attivarle e utilizzarle nel modo più adeguato.