il nostro prossimo incontro si avvicina e a tal proposito vi inviamo in allegato:
Al fine di consentirci di organizzare meglio l'attività, così come indicato in locandina, vi chiediamo la cortesia di iscrivervi all'evento mediante la compilazione di un breve questionario reperibile al seguente link: https://tinyurl.com/assembleaAIDOSS2015
All'interno dello stesso modulo è possibile esprimere anche la propria intenzione o meno di candidarsi per la Segreteria AIDOSS per il triennio 2015-2018; specifichiamo che la "dichiarazione di interesse" non è vincolante, in quanto le candidature verranno in seguito integrate/definite durante il nostro primo incontro di venerdì 11.
Nell'attesa di incontrarvi numerosi a Roma, vi inviamo i nostri più cordiali saluti!
Si tratta di un provvedimento che ha visto alcuni cambiamenti nell’area – 14 - Scienze politiche e sociali, in particolare nel macro settore 14 C della Sociologia, come quello riguardante i settori scientifico-disciplinari SPS/11 e 12, rispettivamente Sociologia dei fenomeni politici e Sociologia giuridica, della devianza e mutamento sociale – precedentemente collocati nel settore concorsuale della Sociologia generale, giuridica e politica e ora nel nuovo settore SPS 14/C3 - Sociologia dei fenomeni politici e giuridici.
Si sarebbe potuto pensare a una dinamicità capace di contrastare quella che ci era stata descritta come una “assoluta impossibilità” di modificare la situazione, per giustificare la mancata considerazione della proposta di riconoscere l’autonomia delle disciplina del servizio sociale dalla sociologia generale, come avvenuto per altre istituzioni come ad esempio per Scienze infermieristiche.
L’insussistenza di tale assoluta impossibilità non è solo data dai cambiamenti appena citati, ma anche dalle modifiche introdotte nella declaratoria del Settore concorsuale 14/C1 – Sociologia generale proprio per quanto concerne il Servizio sociale:
la declaratoria delle attività scientifica e didattico–formativa comprese nei campi di competenza di questo settore contempla, infatti, solo
“i metodi, i modelli e le tecniche del servizio sociale”.
Evidentemente un cambiamento è stato possibile: la completa eliminazione delle attività scientifiche e didattico–formative relative a
“principi e fondamenti del servizio sociale”
“progettazione e valutazione dei servizi sociali e degli interventi di servizio sociale”
già, seppur faticosamente, inserite nel decreto ministeriale del 12 giugno 2012 n. 159, segnatamente nell’Allegato B, Declaratoria dei settori concorsuali.
Assistiamo, dunque, a una grave e ulteriore perdita di declinazione e specificità che fa arretrare il nostro ordinamento di quindici anni, riportando il servizio sociale alla posizione assegnatagli nel periodo dell’istituzione dei corsi di laurea (Decreto Ministeriale 4 ottobre 2000 Allegato B)!
A nulla è valso, dunque, l’impegno di questi anni in termini di esponenziale incremento delle pubblicazioni scientifiche, così come la disponibilità a garantire il funzionamento dei corsi di laurea sia per la docenza sia per le funzioni gestionali, pur nelle difficoltà dovute al misconoscimento e al precariato in cui versa la comunità del servizio sociale in accademia.
Un impegno intellettualmente onesto e scevro da velleità che ha portato, in casi non rari, gli assistenti sociali a fornire un’ampia disponibilità: accettando di svolgere l’attività non di rado gratuitamente o con compensi risibili, nelle docenze a contratto e nel tutoraggio; svolgendo per molti anni funzioni di responsabilità gestionale ben superiori al loro inquadramento, nei ruoli di incardinati. Ricordiamo che una recente ricognizione da noi condotta ha posto in luce che i docenti incardinati negli atenei che associano una competenza professionale – come assistenti sociali – sono 15, di cui 2 professori ordinari, 2 professori associati e 11 ricercatori, a distanza di 28 anni, cioè da quando la normativa ha previsto l’università come ambito esclusivo di formazione al servizio sociale.
Dobbiamo considerare la cancellazione delle due titolazioni come conseguenza di una mera distrazione? Oppure si tratta di un passo avanti intenzionale nel processo di disconoscimento ed erosione del servizio sociale, nel generale silenzio e trascuratezza?
È forse questa la risposta alle istanze di riconoscimento e di autonomia che ci siamo incautamente, e forse irriguardosamente, permessi di avanzare? Dobbiamo ribadire la situazione della disciplina nel resto dell’Europa e anche del mondo e la sua marginalità tutta italiana?
La nostra preoccupazione non è di tipo corporativo – ché se fosse stata questa a muoverci, forse avremmo ottenuto ben altri risultati in termini di successi personali – ma di altra natura e riguarda l’impatto di questa incessante erosione disciplinare sulla formazione dei futuri professionisti destinati a operare in contesti sempre più complessi: il rischio sarà quello di isolare il piano tecnico metodologico dalla indispensabile cornice che permette la comprensione del sistema valoriale del servizio sociale, della sua evoluzione storica e che valorizzi la valutazione; cornice necessaria per comprendere la natura del servizio sociale, ma anche per acquisire consapevolezza sulle dinamiche politiche, culturali, istituzionali e organizzative in cui la professione è coinvolta e per qualificarne le prestazioni. E questo rischio riguarda non solo gli insegnamenti, ma anche l’attività di ricerca, contrassegnata da una indubbia e rilevante difficoltà a mantenersi in spazi che ne riconoscano dignità e autonomia al servizio sociale, senza doverlo necessariamente ripudiare per ottenere legittimazione accademica.
Ci auguravamo che l’impegno indubitabile della comunità del servizio sociale potesse produrre risultati in termini di riconoscimento della sua specificità, invece ci troviamo a dover ricordare con forza che il servizio sociale non è riducibile a “metodi, tecniche e modelli”: l’enfatizzazione della componente tecnica ne annullerebbe, infatti, la dimensione professionale, perché sguarnita della base culturale e deontologica. Non vorremmo che alla base di questa scelta ci fosse un’adesione acquiescente e acritica a modelli neoliberisti, di mercantilizzazione del welfare e di degenerazione di orientamenti managerialisti, all’interno dei quali l’assistente sociale non sarebbe che un distributore di pacchetti di prestazioni, deputato al controllo dei requisiti, sempre più spogliato delle sue funzioni orientate a promuovere cambiamento nella direzione dell’autonomia dei soggetti individuali e collettivi, di contesti sociali accoglienti, solidali e ricchi di opportunità e di politiche sociali includenti e fondate sulla responsabilità sociale.
Vogliamo che la comunità professionale e disciplinare sia informata e sensibilizzata a questo proposito, per poter costruire un fronte comune in grado di unire le voci, incluse quelle di tutti gli accademici che credono in un servizio sociale non meramente tecnico e non burocratizzato.
Il primo passo sta nel chiedere con forza che vengano reintegrate e ampliate attività scientifiche e didattico-formative del servizio sociale nella declaratoria dei settori concorsuali.
DICHIARAZIONE EASSW SULLA SITUAZIONE DEI RIFUGIATI
Non è la prima volta che l'Europa assiste alla migrazione forzata e lo spostamento di intere comunità. Alimentata da guerre devastanti, la migrazione forzata ha sempre causato enormi sofferenze umane; allo stesso tempo ha sollecitato nelle società europee solidarietà, compassione e azioni volte ad alleviare la vita delle persone sfollate. I conflitti armati del XXI secolo in Siria, Eritrea e altri paesi hanno, ancora una volta, lasciato milioni di persone senza casa, con la paura della tortura e della morte.
La sfida per noi, docenti di servizio sociale, è duplice. Da un lato, ci chiede di usare la nostra esperienza, le nostre conoscenze e competenze per contribuire allo sforzo collettivo di risposta ai bisogni dei rifugiati. Dall’altro fa appello alla solidarietà della comunità locale, nazionale e internazionale affinché si affrontino le ragioni strutturali che stanno dietro agli spostamenti forzati. Finora, in tutta Europa, decine di iniziative, progetti umanitari e attività locali hanno coinvolto docenti di servizio sociale e studenti.
L’EASSW invita i docenti di servizio sociale e gli studenti di tutta Europa di utilizzare le loro conoscenze, la creatività e la determinazione per agire in difesa del diritto alla dignità umana, promuovendo i valori del servizio sociale. Uniti, bisogna resistere e combattere il pensiero che la crisi dei rifugiati crea problemi di sicurezza, economici, religiosi o culturali. Dobbiamo invece sostenere tutte le azioni che in modo incondizionato sottolineano il valore delle persone e danno potere alle comunità per resistere alle sfide.
il 1 luglio, durante la conferenza dell’associazione europea a Milano (www.easssw2015) si svolgerà l'assemblea elettiva dell'Associazione Nazionale Docenti di Servizio Sociale che avrà il compito di rinnovare gli organi associativi: Segreteria nazionale e Collegio dei Probiviri per il triennio 2015-2018.
Si tratta di un momento importante che consentirà all'Associazione di proseguire il percorso volto a rafforzare le nostre discipline e l'efficacia formativa dei corsi di studio così come di introdurre nuove strategie capaci di assegnare maggiore autorevolezza all'azione associativa.
Invitiamo pertanto tutti i Soci a partecipare all'Assemblea, garantendo così una massiccia partecipazione che consenta ai nuovi Organi di contare sul sostegno di una base ampia e solida.
Parallelamente invitiamo anche a presentare la propria candidatura per una partecipazione più diretta alla vita associativa.
Chi tra di voi è interessato a candidarsi, può farlo entro il 14 giugno mediante la compilazione del modulo reperibile al seguente link:
Book Project: Child Welfare Systems and Migrant Families
l testo presenta i risultati di ricerca internazionale su “Child Welfare Systems and Immigrant Families”, condotta nel 2012 in 11 nazioni (Australia/Nuova Zelanda, Belgio/Olanda, Inghilterra, Estonia, Canada, Finlandia, Italia, Germania, Spagna, Norvegia e Stati Uniti). Obiettivo della ricerca è stato quello di analizzare lo spazio dedicato ai minori migranti e alle loro famiglie all’interno del Child Welfare System, confrontandolo anche con le leggi e i servizi previsti per famiglie e minori autoctoni. All’interno di questo confronto, si è cercato di esplorare il ruolo degli assistenti sociali, il loro livello di formazione e le prassi di aggiornamento, le caratteristiche della loro pratica quotidiana di servizio e gli spazi di discrezionalità nei quali poteva avere un peso il loro rapporto con la diversità.
Per informazioni sulla ricerca https://www.hib.no/avd_ahs/fou/book_project.asp.
Vi ricordiamo che il 31 marzo è scaduto il termine entro cui andava versata la quota d'iscrizione 2015 all'AIDOSS.
Chi non avesse ancora provveduto al pagamento può farlo ancora per pochi giorni effettuando il versamento di 60€ con bonifico bancario
c/o Cariparma e Piacenza, Sede Centrale V. Università 1/a, 43100 PARMA
IBAN ELETTRONICO: IT79M0623012700000036270302
indicando nella causale il proprio nome/cognome e l'anno di riferimento
Maggiori informazioni sono disponibili a: https://logintest.webnode.com/come-iscriversi/
L'Ottava Conferenza ESPAnet Italia - che si svolgerà quest'anno presso l'Università di Salerno a Fisciano (SA), 17-19 settembre 2015 -
sarà centrata sul tema Welfare in Italia e welfare globale: esperienze e modelli di sviluppo a confronto
Segnaliamo alla Vostra attenzione la call per la Sessione 4
La storia del servizio sociale italiano fra innovazioni e anticipazioni
Coordinatori di sessione: Marilena Dellavalle, Maria Stefani
promossa da AIDOSS e SOSTOSS alla quale speriamo possiate rispondere, fornendo direttamente o sollecitando presso i vostri colleghi, dottorandi, studenti numerosi contributi.
La call scadrà il 25 maggio 2015; le istruzioni sono reperibili a questo link: https://www.espanet-italia.net/call-for-paper-2015.html
Come sempre, un augurio di buon inizio settimana e a presto!
Manca meno di un mese al World Social Work Day 2015 che si terrà in tutto il mondo il prossimo martedì 17 marzo!
Il tema di quest'anno è "Promuovere la dignità e il valore delle persone" e si riferisce al secondo punto della Global Agenda per il Servizio sociale.
Il tema è il frutto del lavoro congiunto della International Federation of Social Workers, dell'International Association of Schools of Social Work e dell'International Council on Social Welfare. Le tre organizzazioni si impegnano a lavorare insieme per influenzare le politiche internazionali, regionali e locali, le azioni di governo e per evidenziare il valore e il contributo che gli Assistenti sociali danno ogni giorno in tutto il mondo.
Potete leggere "The First Global Report on Social Work and Social Development: Promoting Social and Economic Equalities" al link:
nhttps://ifsw.org/news/the-first-global-report-on-social-work-and-social-development-promoting-social-and-economic-equalities\
L’Aidoss, come negli anni passati, invita tutti i soci a organizzare nelle proprie sedi universitarie iniziative di promozione della Giornata internazionale del Servizio sociale.
A tal fine abbiamo tradotto il poster ufficiale della giornata, reperibile clicclando sul banner.
Vi esortiamo a programmare e segnalarci le iniziative che state organizzando, in modo tale da consentirci di garantirne la più ampia diffusione attraverso il nostro sito web.
Vi segnaliamo l'ultimo numero di Cuadernos de Trabajo Social, la rivista dell'Università Complutense di Madrid, interamente dedicato alla formazione universitaria in Servizio sociale.
nella speranza che il nuovo anno sia iniziato nel migliore dei modi, vi scriviamo per comunicarvi che sono aperte le iscrizioni per la conferenza Europea EASSW-AIDOSS “Social Work Education in Europe: towards 2025” che si terrà presso l’università di Milano Bicocca nei giorni compresi tra il 29 giugno e il 2 luglio p.v. Potete trovare maggiori informazioni a: www.eassw.org/2015/registration.html
La conferenza ha avuto un'ampia adesione e il programma delle giornate prevede il dibattito e la discussione su importanti temi del servizio sociale; di conseguenza la Segreteria invita tutti i soci a partecipare all’iniziativa, considerandola come un’importante occasione di confronto e una preziosa opportunità anche al fine di aprirsi a una dimensione europea del Servizio sociale.
Vi comunichiamo inoltre che all’interno del programma della conferenza il 1 luglio alle ore 18.00 è prevista l’Assemblea dei soci AIDOSS durante la quale si terranno le elezioni dei nuovi componenti della Segreteria per il triennio 2015-2018! Auspicando che le candidature siano numerose, nell'attesa di inviarvi le modalità di presentazione delle stesse, vi invitiamo fin d'ora a considerare la possibilità di coinvolgervi direttamente mettendo a disposizione la vostra competenza ed esperienza.
Rinnovando i nostri migliori auguri per il 2015, vi salutiamo cordialmente nell’attesa dei prossimi nuovi aggiornamenti.
Gent.me/i soci e simpatizzanti,
abbiamo ricevuto questo appello che riguarda Carocci Editore e che vi riportiamo di seguito .
Carocci è stata per il servizio sociale un punto di riferimento importante e vogliamo che possa continuare a esserlo!
Vi esortiamo quindi a sottoscrivere la petizione e a diffonderla il più possibile.
L’appello di Alberto Asor Rosa, Tullio De Mauro,
Adriano Prosperi, Luca Serianni
Apprendiamo con profonda preoccupazione del piano industriale presentato il 10 dicembre da Edifin (società che controlla il Mulino e Carocci editore), piano che prevede il licenziamento di oltre metà dei 32 dipendenti della Carocci. È evidente che un intervento di questa portata non prefigura un auspicabile rilancio della casa editrice e, anzi, sembra preannunciare un ulteriore prossimo ridimensionamento, se non un vero e proprio smantellamento. Carocci ha sempre mostrato grande interesse e “curiosità” nei confronti degli studi, delle ricerche, delle più vive espressioni culturali del paese, nonché tempestiva attenzione a voci significative del panorama internazionale. Ha avuto il coraggio di accogliere progetti innovativi, ha seguito con partecipazione e costanza il mondo dell’insegnamento universitario cogliendone di volta in volta stimoli e proposte, pur muovendosi in una fase di complessa e difficile trasformazione. E lo ha fatto con competenze e professionalità consolidatesi negli anni che il piano industriale presentato nei giorni scorsi rischia di mortificare irrimediabilmente e di disperdere.
Le scelte prospettate dalla proprietà, oltre a incidere sulla vita delle persone coinvolte, determineranno un impoverimento del panorama editoriale e priveranno l’università italiana e, più in generale, il mondo della cultura di un interlocutore attento, credibile e scrupoloso.
L’Italia sta vivendo, al pari del resto d’Europa e di una fetta consistente del mondo intero, un periodo di crisi profonda dal quale stenta a uscire. Da più parti giungono richiami a incentivare l’innovazione, la ricerca e l’avanzamento dei saperi, nell’idea che queste siano le premesse chiave per il nostro progresso. In tale scenario, il ridimensionamento di un editore che ha guadagnato un posto importante nel quadro della formazione superiore e nel più ampio contesto culturale italiano appare ai nostri occhi inspiegabile e controproducente.
Auspichiamo vivamente che il piano industriale possa essere rivisto in modo radicale, con la duplice finalità di garantire la piena occupazione al personale di Carocci e di preservare, anzi rafforzare, il pluralismo dell’editoria italiana.
Alberto Asor Rosa
Tullio De Mauro
Adriano Prosperi
Luca Serianni
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